L’obbligo di instaurare il POS all’interno di una qualsiasi attività commerciale, è un argomento che è stato affrontato più volte in più occasioni dal Governo Italiano, per incentivare i pagamenti mediante moneta elettronica sia per la loro indubbia tracciabilità, sia perché il consumatore non si senta costretto all’utilizzo maggioritario del denaro contante. Vediamo quindi quali provvedimenti sono stati intrapresi e quale utenza commerciale risulta coinvolta.
Cosa dice la Legge
Sin dalla Legge di Stabilità del 2016, si evince il tentativo di incentivare i pagamenti mediante l’uso del POS: nella normativa fu introdotto l’abbassamento della soglia minima per la quale il pagamento elettronico possa essere accettato, passando da 30€ precedenti a soli 5€.
Diviene inoltre fondamentale e necessario attrezzarsi col lettore per tutte quelle categorie che abbiano a che fare col pubblico, tranne per benzinai (poiché la benzina pullula di accise statali) e tabaccai (le sigarette sono del Monopolio di Stato).

Un passo indietro circa l’obbligo di Legge viene fatto nel 2018, dal Consiglio di Stato, che ha sottolineato come sia non costituzionale obbligare un esercente ad una prestazione lavorativa qualsiasi, proprio in occasione delle sanzioni previste dal Codice Penale, che prevedevano una sanzione di 30 € per ogni transazione mediante moneta elettronica rifiutata all’interno di un esercizio commerciale. Quindi il lettore POS, per Legge è considerato obbligatorio, ma la sanzione non é applicabile o per lo meno non è mai stata realmente applicata per mancanza di indicazioni in merito.
Sanzioni previste
Le sanzioni sono appunto relative a questi 30 € in caso l’attivitá commerciale non voglia o non possa far utilizzare il POS alla clientela. Inizialmente la somma era prevista dal Codice Penale, sarà invece considerata una semplice sanzione amministrativa poi. Nonostante esista e sia stata scritta, la sua mancanza di attuabilità, la rende un deterrente poco efficiente.
Chi viene coinvolto nell’obbligo del POS
Per attività commerciali tutte, quali bar, pizzerie, gelaterie, negozi di qualsiasi genere; per attività artigiane, quali elettricisti, fabbri, antennisti ecc; per professionisti, come avvocati, notai, dentisti, architetti, consulenti del lavoro, architetti, agronomi ecc. Insomma per tutti coloro che vendano beni tangibili o semplicemente servizi, a causa dei quali ci sia una transazione di denaro, è obbligatorio che il POS sia installato.
L’esclusione riguarda, per i motivi citati in precedenza, almeno temporaneamente tabaccai e benzinai.
Perché si incentiva l’utilizzo del POS
Perché la tracciabilità dei pagamenti riduce o per lo meno scongiura l’evasione fiscale che è più facile sia realizzata mediante operazioni in contanti; e anche perché spostamenti non giustificabili di denaro contante potrebbero essere parte di un disegno di riciclaggio di denaro e di altre attivitá illegali a livelli più o meno alti. L’operazione statale viene eseguita nell’ottica di limitare fenomeni illegali a qualsiasi livello e controllare che ogni contribuente rispetti le normative vigenti in materia fiscale.
Inoltre, dando al cliente la possibilità di pagare attraverso il POS, l’esercente può ampliare la propria fascia di clientela anche a coloro che utilizzano prevalentemente questa forma di denaro elettronico.
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