Pagamenti con Carta di Credito, Quante commissioni pagano i Commercianti per accettare pagamenti Elettronici?

L’utilizzo della carta di credito o di debito come metodo di pagamento è ormai sempre più comune; tutte le attività, a partire dal 2016 hanno iniziato a munirsi prontamente del POS per consentire a consumatori e clienti di pagare tramite moneta virtuale. L’abbandono del contante comporta infatti numerosi vantaggi a livello di contrasto all’evasione fiscale, in quanto è possibile tracciare ogni movimento ed inoltre consente di eliminare l’ingombro derivante dall’utilizzo e gestione del denaro contante. Tuttavia moltissimi esercizi commerciali sono ancora riluttanti all’installazione del POS e, soprattutto, all’accettare i pagamenti inferiori ad un certo importo a causa delle commissioni applicate. Ma quante commissioni pagano effettivamente i commercianti per accettare pagamenti con carte di credito o debito?

Commissioni POS: quanto costano

Le commissioni sui pagamenti effettuati con carta di credito vengono accreditate al commerciante, a seconda del tipo di carta, del circuito e soprattutto dell’importo della spesa effettuata. In moltissimi casi, gli esercizi commerciali rifiutano di accettare pagamenti per cifre inferiori ai 10 euro (i cosiddetti micropagamenti) in quanto molte banche prevedono un costo fisso per transazione pari all’1%, in questo caso corrispondente a 10 centesimi.

Questo è un passaggio decisivo, in quanto costituisce uno dei motivi principali dietro la riluttanza di molte attività nel dotarsi di POS. Oltre a ciò, viene ulteriormente applicato un altro tipo di costo, ossia il costo per transazione. Esso dipende strettamente dal circuito utilizzato, dal tipo di carta di credito o di debito utilizzata e, ovviamente, dall’importo della spesa. Entrambi i costi di commissione variano notevolmente da istituto a istituto, perciò potreste riscontrare una grande diversificazione in merito a questo tipo di commissioni.

Commissioni Pagamenti Elettrinici
Commissioni Pagamenti Elettrinici

Nello specifico per ogni transazione un commerciante può trovarsi a pagare una % sulla transazione, un costo fisso, o un costo fisso + una % sulla transazione. Tali costi servono e renumerare tutti gli attori coinvolti nella transazione, che solitamente sono:

  • Istituto bancario presso cui ha il conto l’esercente
  • Istituto bancario che ha emesso la carta di credito/debito dell’acquirente del prodotto/servizio
  • Società che ha emesso la carta utilizzata (Visa, Mastercard, American Express ecc.)
  • Società che gestisce il POS

Il costo totale può andare da circa lo 0,6% al 3% per ogni transazione.

Percentuali applicate sui pagamenti con carta

Nel disegno di legge del 2020 sono state introdotte delle riduzioni per quanto concerne i costi delle commissioni applicate ai pagamenti con POS. Tali rimodulazioni si concretizzeranno nel seguente modo:

  • riduzioni per i pagamenti effettuati con bancomat, PayPal, PostePay e carta di debito allo 0,2%
  • > riduzioni per i pagamenti con carta di credito fisse allo 0,3%
  • riduzioni per i pagamenti corrispondenti o inferiori ai 5 euro fino all’0,1%.

In questo modo si intende agevolare e promuovere sempre di più l’utilizzo del POS per consentire i pagamenti con moneta virtuale. L’utilizzo del POS mira infatti a sovrastare totalmente il denaro contante per garantire una migliore e più veloce circolazione del denaro. Detto questo, sono previste delle onerose sanzioni per tutti gli esercizi commerciali che risultano sprovvisti di POS o che rifiutano di accettare pagamenti inferiori ai 30 euro. Tuttavia, benché previste, le sanzioni indicate hanno riscontrato fin’ora pochissime applicazioni, in quanto per i commercianti l’installazione del POS prevede dei costi, talvolta anche notevoli.

Costi aggiuntivi derivanti dall’utilizzo del POS

Infine, all’insieme dei costi indicati in cui incorrono i commercianti per accettare i pagamenti con moneta virtuale, si aggiungono anche i costi per l’installazione del POS e delle operazioni che attribuiscono la chiave unica al diretto proprietario del terminale. In più, sono previsti dei costi di canone mensile per il comodato d’uso del POS che variano a seconda dell’istituto a cui ci si rivolge.

Prima di procedere con l’acquisto del POS, è infatti consigliabile confrontare le offerte proposte dalle varie finanziarie o dalle società esterne, le quali permettono di usufruire ed acquistare di un POS non bancario e, di conseguenza, senza canone mensile. In questo si riescono ad arginare notevolmente i costi applicati solitamente dalle banche o da altre società come Poste Italiane.

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