Il numero della carta di credito è un codice identificativo composto solitamente da 16 cifre (o 13), stampato direttamente nella parte frontale della carta stessa. Il numero è composto da una parte standard che dipende dal circuito adottato ed una variabile che cambia in base all’istituto di credito, numero di conto e cifre di verifica.
Chiunque abbia usato una carta di credito o uno strumento di pagamento assimilabile è a conoscenza dell’importanza del numero della carta di credito, in quanto questo elemento è uno delle informazioni e requisiti essenziali da fornire in fase di acquisto online.
Tale numero funge sia da identificativo univoco della carta (non esistono altre carte di credito con la stessa cifratura) e sia da strumento di sicurezza grazie all’ultima cifra che viene ottenuta mediante un apposito algoritmo anti frode.Il primo numero della sequenza è assegnato ad un circuito in maniera preventiva; allo stato attuale le assegnazioni sono le seguenti:
- 3 per American Express e Diners
- 4 per Visa
- 5 per MasterCard
- 6 per Discover Card.
É molto importante custodire la propria carta in maniera sicura e non divulgarne il codice identificativo, anche se vi sono ulteriori informazioni di sicurezza necessarie al suo effettivo utilizzo. Tuttavia, essendo tutte indicazioni presenti sul fronte o sul retro della carta stessa, in particolare per il pagamento a distanza, è bene non affidare ad altri il proprio dispositivo di pagamento è nè divulgare dati di sicurezza a terzi.
Dove si trova
Per prassi il numero della carta di credito, ed anche di carte prepagate o similari, è sempre riportato nella parte frontale del metodo di pagamento in questione. Tuttavia non è raro che tale numero venga riportato anche nella modulistica e nei documenti contrattuali rilasciati dalla banca al cliente in fase di sottoscrizione e rilascio della carta stessa.
Fortunatamente però non basta conoscere il numero di carta per poter effettuare un qualunque pagamento; sono infatti necessari altri dati in base all’operatività che si sta adoperando. Se si tratta di un pagamento fisico, mediante un POS, allora sarà necessario inserire la carta nell’apposito strumento e digitare la password fornita dell’ente emittente della carta stessa; se invece si sta effettuando un pagamento online sarà necessario compilare i campi richiesti come intestatario, scadenza e CVV. Come accennato in precedenza, questi ultimi dati sono solitamente stampati sullo stesso supporto e dunque non devono essere consegnati a terzi che potrebbero rubare tali dati per utilizzare la carta, nè si deve inviare copia della carta stessa. Così come è fondamentale custodire la carta di credito da occhi indiscreti e malintenzionati, è altrettanto importante fare attenzione all’uso della stessa sia online che fisicamente.
Strumenti per la sicurezza
Nell’uso online è bene controllare che il sito che ci sta chiedendo le informazioni per il pagamento sia completamente affidabile, presenti i protocolli di sicurezza HTTPS e non sia un ‘keylogger’; nell’uso fisico, specialmente quando si inserisce la carta nei bancomat, è bene verificare che non siano presenti strumenti artificiosi (come gli skimmer) che possano rubare i dati dello strumento di pagamento o l’eventuale presenza di microcamere posizionate da terzi (attenzione anche agli occhi indiscreti).
La sequenza di numeri di una carta di credito è variabile, ad esempio Visa e MasterCard adottano usualmente codici di 16 cifre, American Express 15 e Diners Club 14, ma esistono dei circuiti che ne utilizzano soltanto 13. I numeri successivi alla prima cifra (assegnata in base al circuito adottato) riportano il codice BIN della banca che ha provveduto al rilascio della carta; la sequenza successiva al sesto numero è quella che riporta il numero di conto, mentre l’ultima è presente per evitare errori o frodi.
Negli ultimi anni i sistemi di sicurezza si sono molto evoluti e hanno ampliato il raggio d’azione, così da rendere ‘meno importante’ il solo numero di carta; ad oggi infatti si gode di una maggiore tranquillità sotto questo punto di vista sia grazie ad altri dati come intestatario, scadenza e CCV (o CVC stampato sul retro), ma anche mediante l’uso combinato con OTP ed app utili a tale scopo.